lunedì 29 dicembre 2008

quando gli extracomunitari eravamo noi.

"Sono le memorie di un esodo, quelle che rievocano il destino un’epoca, a prendere la parola per riacquistare una esistenza perduta, forse negata..."



Sono milioni i cittadini italiani o di origine italiana sparsi per il mondo, figli di un fenomeno migratorio di proporzioni bibliche. L'Italia, non a caso, è infatti l'unico Paese al mondo ad avere isituito un ministero apposito.


Studi più o meno recenti hanno stabilito che non esiste famiglia italiana, soprattutto nel meridione, che non abbia avuto al suo interno un emigrato.



Le immagini delle valigie di cartone, delle banchine ferroviare o dei piroscafi stracarichi di povera gente ammassata, sono diventate patrimonio della nostra storia.



"Ancora oggi il numero dei cittadini italiani che risiedono all'estero è maggiore di quello degli stranieri che vivono nel nostro paese."



Allora perchè oggi quando vediamo extracomunitari carichi di valige ci sorprendiamo e li guardiamo quasi infastiditi....


La scorsa settimana mentre ero in treno sento un ragazzo parlare della sua valigia e ironizzando ha detto:mi hai visto sembro un albanese.... anni fa avremmo sentito: sono come un terrone con la valigia di cartone .


Forse mi sento un po' presa in causa perchè, io come molti altri miei coetanei, mi sono spostata dal profondo sud verso il settentrione per accrescere la mia cultura e sperare di trovare un lavoro... sono partita con le stesse speranze con cui sono partiti molti extracomunitari venendo nel nostro paese.... vederli alla stazione mentre fra mille valige trasportavano anche un immenso televisore, mi ha fatto tenerezza... stavano tornando a casa per passare il natale e si portano dietro un souvenir.... un po' grande ma pur sempre qualcosa che nelle loro case lontane molto probabilmente manca......

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